Laboratorio teorico-pratico di cosmetica naturale a Rebeland.
Un altro appuntamento con l'auto-produzione domestica ma anche un'esperienza unica, nella cornice del bosco di Rebeland, in località Nicolosi, alle pendici dell'Etna.
La giornata si svolgerà dalle 10.00 alle 16.30 e comprende l'esperienza laboratorio di quattro ore totali ed il pranzo vegano a cura de "Il Sole Dentro", un momento perfetto per rilassarsi e godere della natura del luogo.
Il laboratorio si rivolge ad appassionate/i e curiose/i, senza o con esperienza, che vogliano apprendere le nozioni base per autoprodurre cosmetici. I principianti dell’autoproduzione sono benvenuti purché motivati.
Gli esperti, invece, troveranno nuovi amici con cui condividere le proprie passioni ed ispirazione per progetti sempre nuovi e creativi.
Work in progress!
INFO E PRENOTAZIONI: Jivan 3890813249
La giornata si svolgerà dalle 10.00 alle 16.30 e comprende l'esperienza laboratorio di quattro ore totali ed il pranzo vegano a cura de "Il Sole Dentro", un momento perfetto per rilassarsi e godere della natura del luogo.
Il laboratorio si rivolge ad appassionate/i e curiose/i, senza o con esperienza, che vogliano apprendere le nozioni base per autoprodurre cosmetici. I principianti dell’autoproduzione sono benvenuti purché motivati.
Gli esperti, invece, troveranno nuovi amici con cui condividere le proprie passioni ed ispirazione per progetti sempre nuovi e creativi.
Work in progress!
INFO E PRENOTAZIONI: Jivan 3890813249
Farro, grano e avena con melanzane, pomodoro e erbe aromatiche
Un gruppo di amici, una giornata speciale da trascorrere nella rigogliosa campagna siciliana e un'occasione per condividere tutti insieme un ottimo pranzo al sacco.
Ed ecco la mia amica Lisa pronta con il suo personalissimo menù che incuriosisce tutti: insalata di cinque cereali con quadrotti di patate lesse, tonno, sottaceti, pomodorino a pezzetti e pomodoro secco. Che tripudio di colori! Una vera festa per gli occhi ma soprattutto per le papille gustative.
Così è arrivata l'ispirazione per il piatto che ho preparato oggi, adatto per chi segue un regime alimentare ipocalorico ma anche per chi sceglie di non consumare cibi di derivazione animale. Un'ottima alternativa alla classica insalata di riso o di pasta. Un piatto che mi consente di portarlo in tavola in pochi minuti anche quando si ritorna dal mare con un'amica invitata all'ultimo minuto.
Nel mio frigorifero non mancano mai dei cereali cotti da accompagnare a delle verdure o da aggiungere ad un minestrone o a un passato. In questo modo posso accorciare i tempi di preparazione e per me è davvero importante quando rientro dal lavoro.
Quella di oggi in effetti è una non-ricetta ma semplicemente un'idea che può ispirare altre combinazioni, in base ai propri gusti.
Ingredienti (a piacere):
Mix di cereali cotti (ad esempio farro, grano, avena, riso integrale). Si trovano facilmente nei supermercati e sono davvero veloci da preparare. Dopo la cottura elimino completamente l'acqua e quando sono freddi li conservo in frigorifero dentro un contenitore ermetico per un massimo di tre giorni.
Melanzane al forno o altre verdure, al forno o grigliate. In estate le melanzane sono di stagione e dunque veramente buone e saporite. Inoltre si prestano a tantissime preparazioni. Le preparo in anticipo, in genere la sera mentre metto in ordine la cucina. Le taglio in quattro parti e poi pratico dei tagli paralleli lungo tutta la fetta, in modo da favorire la cottura. In forno a 200° per 25/30 minuti. Quando si sono raffreddate per bene le dispongo a strati in un contenitore ermetico e le riporgo in frigorifero per un massimo di tre giorni. Le utilizzo per fare delle ottime polpette ma anche in insalata, tagliuzzate con le forbici e condite con qualche petalo d'aglio, sale, olio evo e le erbe aromatiche che mi ispirano in quel momento (timo, timo limoncino, menta, prezzemolo, origano... la lista è davvero lunga).
Pomodoro fresco a pezzetti (picadilly, datterino, ciliegino, a grappolo).
Pomodoro secco sott'olio tagliato a filetti.
Olio extra vergine d'oliva.
Sale marino fino, preferibilmente integrale.
Erbe aromatiche appena colte. In questa non-ricetta ho utilizzato timo limoncino, menta e basilico.
Ed ecco la mia amica Lisa pronta con il suo personalissimo menù che incuriosisce tutti: insalata di cinque cereali con quadrotti di patate lesse, tonno, sottaceti, pomodorino a pezzetti e pomodoro secco. Che tripudio di colori! Una vera festa per gli occhi ma soprattutto per le papille gustative.
Così è arrivata l'ispirazione per il piatto che ho preparato oggi, adatto per chi segue un regime alimentare ipocalorico ma anche per chi sceglie di non consumare cibi di derivazione animale. Un'ottima alternativa alla classica insalata di riso o di pasta. Un piatto che mi consente di portarlo in tavola in pochi minuti anche quando si ritorna dal mare con un'amica invitata all'ultimo minuto.
Nel mio frigorifero non mancano mai dei cereali cotti da accompagnare a delle verdure o da aggiungere ad un minestrone o a un passato. In questo modo posso accorciare i tempi di preparazione e per me è davvero importante quando rientro dal lavoro.
Quella di oggi in effetti è una non-ricetta ma semplicemente un'idea che può ispirare altre combinazioni, in base ai propri gusti.
Ingredienti (a piacere):
Mix di cereali cotti (ad esempio farro, grano, avena, riso integrale). Si trovano facilmente nei supermercati e sono davvero veloci da preparare. Dopo la cottura elimino completamente l'acqua e quando sono freddi li conservo in frigorifero dentro un contenitore ermetico per un massimo di tre giorni.
Melanzane al forno o altre verdure, al forno o grigliate. In estate le melanzane sono di stagione e dunque veramente buone e saporite. Inoltre si prestano a tantissime preparazioni. Le preparo in anticipo, in genere la sera mentre metto in ordine la cucina. Le taglio in quattro parti e poi pratico dei tagli paralleli lungo tutta la fetta, in modo da favorire la cottura. In forno a 200° per 25/30 minuti. Quando si sono raffreddate per bene le dispongo a strati in un contenitore ermetico e le riporgo in frigorifero per un massimo di tre giorni. Le utilizzo per fare delle ottime polpette ma anche in insalata, tagliuzzate con le forbici e condite con qualche petalo d'aglio, sale, olio evo e le erbe aromatiche che mi ispirano in quel momento (timo, timo limoncino, menta, prezzemolo, origano... la lista è davvero lunga).
Pomodoro fresco a pezzetti (picadilly, datterino, ciliegino, a grappolo).
Pomodoro secco sott'olio tagliato a filetti.
Olio extra vergine d'oliva.
Sale marino fino, preferibilmente integrale.
Erbe aromatiche appena colte. In questa non-ricetta ho utilizzato timo limoncino, menta e basilico.
Colazione buona e sana? Si, grazie: a basso indice glicemico
E dire che per diversi anni non sono mai riuscita a fare colazione, neanche con un biscotto. Soltanto un caffè di corsa: niente di più sbagliato! La colazione è sicuramente il pasto più importante perché ci fornisce la carica di energia necessaria per affrontare la giornata. Zuccheri fondamentali per nutrire muscoli e cervello devono essere consumati la mattina a colazione, altrimenti sarebbe come uscire con l'automobile col serbatoio in riserva!
Ma gli zuccheri non sono tutti uguali. Si parla ormai sempre più spesso di indice glicemico degli alimenti e quindi mi sembra giusto affrontare l'argomento in questo post dedicato alla colazione buona e sana.
Qualche nozione di base
I carboidrati sono la principale fonte di energia dell'organismo e possono essere semplici o complessi. Ogni alimento ne può contenere di diverso tipo.

I carboidrati semplici (zuccheri) comprendono- monosaccaridi: ne fanno parte il glucosio, il fruttosio e il galattosio (costituente del lattosio che è contenuto nel latte e derivati)
- disaccaridi: il più conosciuto è il saccarosio, cioè il cosiddetto zucchero da tavola (composto da glucosio e fruttosio); ne fanno parte anche il maltosio (glucosio e glucosio) e il lattosio (galattosio e glucosio).
La digestione degli zuccheri comincia nella bocca, dove un enzima specifico presente nella saliva dà il via al processo che prosegue nello stomaco e poi nell'intestino, dove gli zuccheri arrivano scomposti, o meglio, semplificati all'unità che è la fonte energetica di base dell'organismo: il glucosio. Da qui il glucosio viene trasferito a tutte le cellule alle quali fornisce energia.Gli zuccheri semplici sono assorbiti in maniera rapida dall'organismo perché non richiedono attività metaboliche in quanto non hanno bisogno di essere degradati; in altre parole, forniscono “energia pronta all'uso”.
I carboidrati complessi, invece, sono formati da più unità di monosaccaridi e quindi per essere trasformati in glucosio richiedono un lavoro digestivo più impegnativo. Questo è il motivo per cui vengono assorbiti più lentamente dall'organismo e forniscono energia a lento rilascio.
Ne fanno parte gli amidi, presenti soprattutto nelle patate, nei cereali e nei legumi secchi e la fibra alimentare che troviamo nella frutta, negli ortaggi e nei legumi freschi.
Esistono poi dei carboidrati complessi che non sono assimilabili (ad es.cellulosa e pectina) che rappresentano comunque un importante componente della fibra alimentare perché svolgono alcune funzioni fondamentali per la salute: facilitano il transito intestinale, permettono di raggiungere il senso di sazietà e regolano l’assorbimento di alcuni nutrienti contribuendo al controllo della glicemia e del colesterolo.
Ma i carboidrati complessi devono essere classificati anche in base all'eventuale raffinazione che è un processo di trasformazione alimentare capace di eliminare alcune sostanze o alcune parti degli alimenti. Per esempio, l’eliminazione del germe e della parte esterna del chicco di grano permette di ottenere la classica farina bianca ma questo comporta anche l'eliminazione di alcuni nutrienti importantissimi come la fibra alimentare, indispensabile per controllare i cosiddetti “picchi glicemici".
Ma cos'è questo tanto discusso "indice glicemico"?
Facciamo un po di chiarezza. Quando si mangiano gli zuccheri sale la glicemia (il contenuto in glucosio del sangue). Questa glicemia può salire lentamente oppure velocemente. Quando sale rapidamente, si dice che c'è un alto indice glicemico. Se i biscotti, ad esempio, sono stati preparati con la farina raffinata, come la 00 o la 0, la glicemia tende a salire rapidamente. Se invece il pane è fatto con la farina integrale, allora l'indice glicemico sale più lentamente, e questo è sicuramente un vantaggio.Quando si fa colazione con degli alimenti ad alto indice glicemico, succede che la glicemia si alza rapidamente. In questo modo il pancreas secerne molta insulina che fa entrare lo zucchero nelle cellule ma ne produce davvero tanta e molto rapidamente, perché riceve uno stimolo maggiore. Questa produzione eccessiva di insulina alla fine ci farà andare in ipoglicemia. Cosa diversa accade se, invece, consumiamo alimenti a basso indice glicemico, perché il pancreas produce soltanto l'insulina sufficiente a far assimilare lo zucchero, non di più. Cosa succede quando si va in ipoglicemia? Il cervello ha bisogno di zuccheri senza i quali non funziona correttamente. e quindi, quando questi sono insufficienti, invia dei segnali di allarme: visione doppia, sensazione di fame, nausea, mal di testa, dolori di stomaco e formicolio generalizzato sono alcuni tra i più comuni. Se l'allarme viene ignorato, allora la glicemia continua a scendere e compaiono altri sintomi molto più importanti come sudorazione, irritabilità, confusione mentale, stanchezza, sonnolenza, cambiamenti repentini di umore, depressione e vari altri disturbi che, in alcune persone, possono arrivare a scatenare anche una certa aggressività, tremori e disorientamento. Sarà capitato anche a voi, almeno una volta, dopo qualche ora da un pasto ricco di carboidrati semplici (dolci, bibite zuccherate, etc) di sentirvi improvvisamente stanchi, affamati e irritabili. Succede anche ai bambini, ad esempio, a scuola in tarda mattinata. Appaiono distratti, nervosi e non riescono a stare attenti alle lezioni proprio perché non hanno abbastanza zuccheri per nutrire il cervello: sono andati in ipoglicemia perché a colazione hanno mangiato cibi ad alto indice glicemico.Per preparare un'ottima colazione che ci aiuti ad affrontare la giornata occorre dunque consumare dei cibi a basso indice glicemico. Questo significa che dobbiamo faticare un po di più per procurarci i cibi adatti che siano quindi, sì integrali, ma anche senza additivi dannosi per la nostra salute, e visto che l'industria ci propone, come dice il professor Berrino, dei cibi spazzatura, dobbiamo cercare molto bene tra gli scaffali e leggere ancora meglio, con attenzione, tutte le etichette, per poter portare a tavola dei prodotti che siano sani e adatti alla colazione della nostra famiglia.
Acquisti consapevoli e lente d'ingrandimento sulle etichette.
Facciamo attenzione all'elenco degli ingredienti riportato nelle etichette. Ci troveremo spesso tra le mani dei prodotti a base di zuccheri raffinati, sia farina 00, farina 0, ma anche zucchero bianco, così come sciroppo di glucosio e di fruttosio, grassi idrogenati.
Additivi e conservanti di ogni genere sono molto importanti per l'industria, perché in questa maniera può preparare dei prodotti che si conservano molto bene e che rispondono pienamente ai gusti dei consumatori, abituati ad un certo tipo di prodotti esteticamente perfetti e dal buon sapore.
E' dunque molto più facile mangiare male perché non serve alcuna attenzione: basta acquistare ciò che ci propone l'industria senza leggere nulla, scegliendo tra i prodotti pubblicizzati e basando la nostra scelta finale sulla fiducia.
Poiché sempre più consumatori sono attenti al cibo che acquistano e la richiesta di alimenti biologici cresce ogni giorno di più, finalmente sono nate molte aziende che hanno messo sul mercato proprio prodotti studiati per un target esigente ed attento alle etichette. I costi non sono proprio contenuti ma se non abbiamo tempo da dedicare alla preparazione domestica, allora vanno più che bene.Se invece decidiamo di preparare il più possibile in casa, in perfetta autonomia, comprando soltanto le materie prime biologiche, di qualità, delle quali abbiamo la certezza della provenienza, meglio ancora a km 0, allora siamo proprio in una botte di ferro!
Autoproduzione? Si, grazie.
In questo caso possiamo essere certi dei prodotti che somministriamo ai nostri bambini, alla famiglia.
Possiamo preparare dei biscotti, delle ciambelle, dei pancake, e tanti altri prodotti da colazione veramente ottimi per qualità ma senza tralasciare il buon sapore.
Per cominciare possiamo cimentarci con le ricette cui siamo già abituati soltanto sostituendo agli ingredienti raffinati il corrispettivo integrale e ai prodotti sconsigliabili altri più sani. Sperimentiamo!
Queste alcune delle materie prime da utilizzare per preparare un'ottima colazione, sana e a basso indice glicemico: farina integrale biologica, meglio se macinata a pietra e ancor meglio se di grani antichi, dell'olio biologico spremuto a freddo, del lievito naturale come il bicarbonato e il cremortartaro, delle uova provenienti da un allevamento a terra con alimentazione naturale, del latte di riso o di altro cereale o del succo di mela biologica, frutta fresca biologica, frutta secca e semi oleaginosi come i semi di lino, di zucca, di girasole, mandorle, noci, anacardi, etc.
A questi ingredienti di base possiamo aggiungerne degli altri più "golosi" come il cioccolato fondente, fichi secchi, datteri e spezie come cannella, cardamomo, anice stellato. Anche gli agrumi hanno un posto importante nella preparazione degli alimenti adatti ad una colazione sana e naturale. Possiamo utilizzare la buccia grattugiata di arancia, limone, mandarino per aromatizzare i prodotti da forno oppure il succo. Possiamo infine preparare delle ottime marmellate a base di agrumi e frutta secca da servire insieme a dell'ottimo pane integrale tostato.
In pratica...
Un dolce da colazione che si rispetti, che sia una ciambella, un muffin o un biscotto, deve essere buono e profumato.
Prepariamo dei muffin. Al posto della farina raffinata possiamo utilizzare la farina integrale, sostituire il lievito chimico con cremortartaro e bicarbonato e sostituire la parte grassa che di solito è riservata al burro con i semi e la frutta secca come mandorle, zucca, girasole, lino, nocciole (per due o tre tazze di farina integrale almeno una tazza di frutta secca o semi) oppure con dell'olio spremuto a freddo.
Al posto dello zucchero possiamo utilizzare dell'uva sultanina, datteri, albicocca secca o altra frutta essiccata in polpa, ridotta in pasta e mescolata agli altri ingredienti. Invece del latte vaccino possiamo utilizzare il latte di soia, che contiene lecitina, oppure succo di mela, o anche tutti e due.
Sì deve ottenere un composto della consistenza giusta per fare i muffin: cremoso e corposo, non troppo liquido. A questo punto possiamo distribuire il composto nelle pirottine o nella teglia adatta e passare tutto in forno come d'abitudine.
Tre ricette semplici e golose
Chi mi conosce sa quanto io ammiri il Prof. Berrino. Qualche sua ricetta insieme a degli ottimi consigli non potevano davvero mancare in questo post.
Buona colazione... anzi: colazione buona!
Ma gli zuccheri non sono tutti uguali. Si parla ormai sempre più spesso di indice glicemico degli alimenti e quindi mi sembra giusto affrontare l'argomento in questo post dedicato alla colazione buona e sana.
Qualche nozione di base
I carboidrati sono la principale fonte di energia dell'organismo e possono essere semplici o complessi. Ogni alimento ne può contenere di diverso tipo.

I carboidrati semplici (zuccheri) comprendono- monosaccaridi: ne fanno parte il glucosio, il fruttosio e il galattosio (costituente del lattosio che è contenuto nel latte e derivati)
- disaccaridi: il più conosciuto è il saccarosio, cioè il cosiddetto zucchero da tavola (composto da glucosio e fruttosio); ne fanno parte anche il maltosio (glucosio e glucosio) e il lattosio (galattosio e glucosio).
La digestione degli zuccheri comincia nella bocca, dove un enzima specifico presente nella saliva dà il via al processo che prosegue nello stomaco e poi nell'intestino, dove gli zuccheri arrivano scomposti, o meglio, semplificati all'unità che è la fonte energetica di base dell'organismo: il glucosio. Da qui il glucosio viene trasferito a tutte le cellule alle quali fornisce energia.Gli zuccheri semplici sono assorbiti in maniera rapida dall'organismo perché non richiedono attività metaboliche in quanto non hanno bisogno di essere degradati; in altre parole, forniscono “energia pronta all'uso”.
I carboidrati complessi, invece, sono formati da più unità di monosaccaridi e quindi per essere trasformati in glucosio richiedono un lavoro digestivo più impegnativo. Questo è il motivo per cui vengono assorbiti più lentamente dall'organismo e forniscono energia a lento rilascio.
Ne fanno parte gli amidi, presenti soprattutto nelle patate, nei cereali e nei legumi secchi e la fibra alimentare che troviamo nella frutta, negli ortaggi e nei legumi freschi.
Esistono poi dei carboidrati complessi che non sono assimilabili (ad es.cellulosa e pectina) che rappresentano comunque un importante componente della fibra alimentare perché svolgono alcune funzioni fondamentali per la salute: facilitano il transito intestinale, permettono di raggiungere il senso di sazietà e regolano l’assorbimento di alcuni nutrienti contribuendo al controllo della glicemia e del colesterolo.
Ma i carboidrati complessi devono essere classificati anche in base all'eventuale raffinazione che è un processo di trasformazione alimentare capace di eliminare alcune sostanze o alcune parti degli alimenti. Per esempio, l’eliminazione del germe e della parte esterna del chicco di grano permette di ottenere la classica farina bianca ma questo comporta anche l'eliminazione di alcuni nutrienti importantissimi come la fibra alimentare, indispensabile per controllare i cosiddetti “picchi glicemici".
Ma cos'è questo tanto discusso "indice glicemico"?
Facciamo un po di chiarezza. Quando si mangiano gli zuccheri sale la glicemia (il contenuto in glucosio del sangue). Questa glicemia può salire lentamente oppure velocemente. Quando sale rapidamente, si dice che c'è un alto indice glicemico. Se i biscotti, ad esempio, sono stati preparati con la farina raffinata, come la 00 o la 0, la glicemia tende a salire rapidamente. Se invece il pane è fatto con la farina integrale, allora l'indice glicemico sale più lentamente, e questo è sicuramente un vantaggio.Quando si fa colazione con degli alimenti ad alto indice glicemico, succede che la glicemia si alza rapidamente. In questo modo il pancreas secerne molta insulina che fa entrare lo zucchero nelle cellule ma ne produce davvero tanta e molto rapidamente, perché riceve uno stimolo maggiore. Questa produzione eccessiva di insulina alla fine ci farà andare in ipoglicemia. Cosa diversa accade se, invece, consumiamo alimenti a basso indice glicemico, perché il pancreas produce soltanto l'insulina sufficiente a far assimilare lo zucchero, non di più. Cosa succede quando si va in ipoglicemia? Il cervello ha bisogno di zuccheri senza i quali non funziona correttamente. e quindi, quando questi sono insufficienti, invia dei segnali di allarme: visione doppia, sensazione di fame, nausea, mal di testa, dolori di stomaco e formicolio generalizzato sono alcuni tra i più comuni. Se l'allarme viene ignorato, allora la glicemia continua a scendere e compaiono altri sintomi molto più importanti come sudorazione, irritabilità, confusione mentale, stanchezza, sonnolenza, cambiamenti repentini di umore, depressione e vari altri disturbi che, in alcune persone, possono arrivare a scatenare anche una certa aggressività, tremori e disorientamento. Sarà capitato anche a voi, almeno una volta, dopo qualche ora da un pasto ricco di carboidrati semplici (dolci, bibite zuccherate, etc) di sentirvi improvvisamente stanchi, affamati e irritabili. Succede anche ai bambini, ad esempio, a scuola in tarda mattinata. Appaiono distratti, nervosi e non riescono a stare attenti alle lezioni proprio perché non hanno abbastanza zuccheri per nutrire il cervello: sono andati in ipoglicemia perché a colazione hanno mangiato cibi ad alto indice glicemico.Per preparare un'ottima colazione che ci aiuti ad affrontare la giornata occorre dunque consumare dei cibi a basso indice glicemico. Questo significa che dobbiamo faticare un po di più per procurarci i cibi adatti che siano quindi, sì integrali, ma anche senza additivi dannosi per la nostra salute, e visto che l'industria ci propone, come dice il professor Berrino, dei cibi spazzatura, dobbiamo cercare molto bene tra gli scaffali e leggere ancora meglio, con attenzione, tutte le etichette, per poter portare a tavola dei prodotti che siano sani e adatti alla colazione della nostra famiglia.
Acquisti consapevoli e lente d'ingrandimento sulle etichette.
Facciamo attenzione all'elenco degli ingredienti riportato nelle etichette. Ci troveremo spesso tra le mani dei prodotti a base di zuccheri raffinati, sia farina 00, farina 0, ma anche zucchero bianco, così come sciroppo di glucosio e di fruttosio, grassi idrogenati.
Additivi e conservanti di ogni genere sono molto importanti per l'industria, perché in questa maniera può preparare dei prodotti che si conservano molto bene e che rispondono pienamente ai gusti dei consumatori, abituati ad un certo tipo di prodotti esteticamente perfetti e dal buon sapore.
E' dunque molto più facile mangiare male perché non serve alcuna attenzione: basta acquistare ciò che ci propone l'industria senza leggere nulla, scegliendo tra i prodotti pubblicizzati e basando la nostra scelta finale sulla fiducia.
Poiché sempre più consumatori sono attenti al cibo che acquistano e la richiesta di alimenti biologici cresce ogni giorno di più, finalmente sono nate molte aziende che hanno messo sul mercato proprio prodotti studiati per un target esigente ed attento alle etichette. I costi non sono proprio contenuti ma se non abbiamo tempo da dedicare alla preparazione domestica, allora vanno più che bene.Se invece decidiamo di preparare il più possibile in casa, in perfetta autonomia, comprando soltanto le materie prime biologiche, di qualità, delle quali abbiamo la certezza della provenienza, meglio ancora a km 0, allora siamo proprio in una botte di ferro!
Autoproduzione? Si, grazie.
In questo caso possiamo essere certi dei prodotti che somministriamo ai nostri bambini, alla famiglia.
Possiamo preparare dei biscotti, delle ciambelle, dei pancake, e tanti altri prodotti da colazione veramente ottimi per qualità ma senza tralasciare il buon sapore.
Per cominciare possiamo cimentarci con le ricette cui siamo già abituati soltanto sostituendo agli ingredienti raffinati il corrispettivo integrale e ai prodotti sconsigliabili altri più sani. Sperimentiamo!
Queste alcune delle materie prime da utilizzare per preparare un'ottima colazione, sana e a basso indice glicemico: farina integrale biologica, meglio se macinata a pietra e ancor meglio se di grani antichi, dell'olio biologico spremuto a freddo, del lievito naturale come il bicarbonato e il cremortartaro, delle uova provenienti da un allevamento a terra con alimentazione naturale, del latte di riso o di altro cereale o del succo di mela biologica, frutta fresca biologica, frutta secca e semi oleaginosi come i semi di lino, di zucca, di girasole, mandorle, noci, anacardi, etc.
A questi ingredienti di base possiamo aggiungerne degli altri più "golosi" come il cioccolato fondente, fichi secchi, datteri e spezie come cannella, cardamomo, anice stellato. Anche gli agrumi hanno un posto importante nella preparazione degli alimenti adatti ad una colazione sana e naturale. Possiamo utilizzare la buccia grattugiata di arancia, limone, mandarino per aromatizzare i prodotti da forno oppure il succo. Possiamo infine preparare delle ottime marmellate a base di agrumi e frutta secca da servire insieme a dell'ottimo pane integrale tostato.
In pratica...
Un dolce da colazione che si rispetti, che sia una ciambella, un muffin o un biscotto, deve essere buono e profumato.
Prepariamo dei muffin. Al posto della farina raffinata possiamo utilizzare la farina integrale, sostituire il lievito chimico con cremortartaro e bicarbonato e sostituire la parte grassa che di solito è riservata al burro con i semi e la frutta secca come mandorle, zucca, girasole, lino, nocciole (per due o tre tazze di farina integrale almeno una tazza di frutta secca o semi) oppure con dell'olio spremuto a freddo.
Al posto dello zucchero possiamo utilizzare dell'uva sultanina, datteri, albicocca secca o altra frutta essiccata in polpa, ridotta in pasta e mescolata agli altri ingredienti. Invece del latte vaccino possiamo utilizzare il latte di soia, che contiene lecitina, oppure succo di mela, o anche tutti e due.
Sì deve ottenere un composto della consistenza giusta per fare i muffin: cremoso e corposo, non troppo liquido. A questo punto possiamo distribuire il composto nelle pirottine o nella teglia adatta e passare tutto in forno come d'abitudine.
Tre ricette semplici e golose
Chi mi conosce sa quanto io ammiri il Prof. Berrino. Qualche sua ricetta insieme a degli ottimi consigli non potevano davvero mancare in questo post.
- La cecina. Lui la prepara la sera prima, mettendo a bagno la farina di ceci con dell'acqua e del sale. La consistenza della pastella ottenuta deve essere simile a quella delle crêpes. La mattina successiva riscalda una piastra, leggermente oleata, e versa delle cucchiaiate di pastella. Ottiene una specie di pancake che si cuociono praticamente all'istante e si possono mangiare così, al naturale, oppure accompagnandole con un velo di crema di mandorle o di nocciole, o una marmellata senza zucchero, oppure con poco miele biologico. Se ha a disposizione anche della farina di castagne, allora prepara una cecina più dolciastra con metà farina di ceci e metà farina di castagne. È una ricettina semplice, veloce, senza glutine e adatta proprio a tutti.
- Biscotti rapidissimi. Li ottiene impastando la farina di mandorle con della polpa di mela cotta. Poi prepara delle palline che fa rotolare su un letto di semi di sesamo e poi schiaccia leggermente. Le mette su una teglia e le passa in forno per 10 minuti. Le mandorle hanno la proprietà di rallentare la capacità di assorbimento degli zuccheri, così come i ceci e tutti i legumi, quindi sono l'ideale per la mattina. Magari non sono proprio economiche perché il costo in effetti è un po' elevato, ma ne vale proprio la pena.
- Panzerotti anti-depressione. Il prof. Berrino è molto orgoglioso di questi panzerotti perché sostiene che creano felicità pur senza alzare troppo la glicemia. Li prepara con farina, acqua e un pizzico di sale. Lavora l'impasto, lo stende con un mattarello e crea dei cerchi con l'aiuto di un coppapasta. Il ripieno è composto di datteri e noci in parti uguali e di tofu, che deve essere prima scottato e poi frullato insieme alla frutta. Crea i panzerotti e li fa cuocere al forno. I datteri, pur essendo molto dolci, non fanno alzare troppo l'indice glicemico e inoltre contengono una sostanza che è precursore della serotonina, il triptofano.
Buona colazione... anzi: colazione buona!
Sciroppo home-made contro tosse e mal di gola
Lo ammetto: odio avere mal di gola e non sopporto la tosse, proprio come te. Sono i temuti sintomi influenzali che, soprattutto in questo periodo dell'anno, ci condizionano le giornate e a volte anche le nottate! Potevo non pensare a qualcosa di naturale, fatto in casa? Impossibile. Vi propongo il mio sciroppo, molto gradevole e davvero potente grazie agli ingredienti in esso contenuti:
- 3 cm di radice di zenzero fresco, pelata e tagliata a piccoli quadrotti
- 3 limoni biologici tagliati a piccoli pezzetti, compresa la buccia, senza semi
- 1 piccola stecca di cannella sbriciolata grossolanamente con le mani
- 300 g di miele biologico di eucalipto o di timo o di fiori d'arancio
- 500 ml di acqua

Niente di più facile: fai cuocere tutto insieme per un'ora e venti minuti a fiamma bassa. Lo sciroppo dovrebbe diventare denso ma se così non fosse, o se lo preferisci più denso, puoi farlo cuocere ancora fino alla consistenza desiderata.
Poi filtra tutto con un colino mentre è ancora caldo e versa in una bottiglia pulita. Quando è perfettamente freddo deve andare in frigorifero. Puoi consumarne un cucchiaio tre volte al giorno o al bisogno ma senza esagerare perché comunque ricco degli zuccheri del miele e anche perché zenzero e cannella devo essere assunti con parsimonia per evitare che producano effetti indesiderati. Il colore dello sciroppo sarà influenzato dal miele. Nel mio caso ho utilizzato il miele di eucalipto e quindi il colore è ambrato.
Lo zenzero è un antinfiammatorio naturale che in Oriente è impiegato per curare l'osteoartrite e l'influenza. E' fluidificante del sangue, antidolorifico, digestivo, antivirale e combatte la nausea. Molto apprezzato dalla medicina ayurvedica che lo considera un inibitore del dosha kapha (che tende ad accumulare peso corporeo) è quindi un formidabile brucia-grassi che riscalda l'organismo aumentando così il metabolismo.
La cannella, invece, è utilizzata dalla medicina tradizionale cinese per combattere influenza, virus intestinali e dolori mestruali. E' un potente antibatterico molto efficace per combattere il mal di gola.
Il limone è un vero dono della natura: battericida, antisettico, alcalinizzante, diuretico, antireumatico e rinfrescante, trova impiego contro diverse infezioni e malattie infettive.
Il miele è antisettico, antinfiammatorio, sedativo, antiossidante. Quello di eucalipto che utilizzato in questo sciroppo è un calmante di tosse e raffreddore, ha proprietà antibiotiche e previene la formazione di catarro.


Avvertenze importanti: non assumere zenzero o cannella se soffri di gastrite, ulcera, calcoli biliari, se prendi dei farmaci o hai patologie particolari. In questo caso chiedi prima al tuo medico.
I prodotti naturali, infatti, non sono esenti da controindicazioni. Ci dobbiamo sempre informare prima di avventurarci in cure fai da te, soprattutto stiamo già assumendo farmaci.
Alcune sostanze presenti negli alimenti, se assunte insieme ai farmaci, possono provocare effetti indesiderati anche gravi. Ti segnalo, per esempio, questo articolo e questo sulla caffeina ma sul web trovi diversi articoli interessati che trattano l'argomento.
Deliziosi dolcetti alla mandorla con crema al cacao
"Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene" Virginia Wolf
Ma cosa si intende per "mangiare bene"? Nell'immaginario collettivo significa soprattutto mangiare dei cibi appetitosi, succulenti, golosi. Nel più bel sogno gastronomico non possono mancare pasticcini, torte, pasta, pizza, gelato e ogni sorta di leccornia. Tuttavia non è possibile mangiare tutto ciò che si desidera, anche perché introdurre nel nostro organismo troppo cibo o cibi troppo ricchi di alcune sostanze, alla lunga può creare uno squilibrio nutrizionale che potrebbe anche causare dei seri problemi di salute.
Ormai è chiaro che una buona vita dipende anche da una buona alimentazione, attenta al benessere dell'individuo ma si può mangiare sano anche senza rinunciare al piacere del palato? Certo!
Finalmente anche l'alta cucina ha iniziato un percorso di consapevolezza e per questo sono nati dei master, dei corsi specializzanti dedicati a tutti gli chef che vogliono pensare alla salute dei propri clienti senza tuttavia tralasciare l'estro, la creatività e la tecnica che sono tipici della cucina di alto livello.
Anche noi possiamo fare tanto e possiamo farlo in casa nostra, proponendo ai nostri cari dei piatti buoni pur senza dimenticare le regole di una sana alimentazione. Questo è un punto sul quale abbiamo discusso parecchio in famiglia, nel corso del tempo, perché io sostengo che è bene mangiare pulito e sano in casa e che questo ci consente di poterci concedere degli strappi alla regola quando usciamo e andiamo al ristorante. Infatti credo sia importante salvaguardare la salute ma anche non rinunciare ai piaceri della vita e dunque anche ad un buon piatto di pasta in trattoria o ad un panino al volo, dello street-food, o ad un buon bicchiere di vino da sorseggiare insieme agli amici.
Questo è il motivo per cui mi impegno ogni giorno a ricercare delle nuove idee, delle ispirazioni per piatti gustosi, belli da vedere e anche buoni, anzi, buonissimi da mangiare. Cerco di auto-produrre il più possibile ma se proprio non ho tempo allora acquisto in negozi che ho selezionato e soltanto i cibi che contengono gli ingredienti che rispettano le mie regole base:
- Niente conservanti né additivi
- Solo ingredienti non raffinati, quindi farina integrale, pane e pasta integrali, cereali integrali anche in fiocchi
- Lievito naturale, pasta madre oppure bicarbonato e cremortartaro
- Zucchero di canna oppure, meglio ancora, di cocco che ha un basso indice glicemico (anche se preferisco sempre più spesso sostituire lo zucchero con della frutta essiccata zuccherina come i datteri, l'uva sultanina, etc.)
- Niente latticini. Raramente consentiti grana, ricotta, yogurt o fiocchi di latte
- Latte vegetale di cereali integrali o frutta secca
- Niente carni rosse e bianche
- Pesce azzurro soltanto fresco e di piccolo taglio
- Uova di galline allevate a terra solo con alimentazione naturale
- Olio extravergine d'oliva per tutti gli usi, olio di girasole spremuto a freddo al posto di olio di semi e burro nelle preparazioni dolci, olio di arachide per le rare fritture
- Preferibilmente alimenti a basso indice glicemico
- Semi oleaginosi e frutta essiccata senza trattamenti
- Frutta e verdure solo di stagione e a km zero
- Cioccolato extra fondente minimo 70% cacao
Certo, non posso essere certa al 100% della salubrità di ciò che compro ma almeno mi impegno affinché la percentuale sia comunque molto alta.
Ovviamente le eccezioni non mancano e, anzi, devono esserci per non cadere nella paranoia della "ortoressia", un disturbo alimentare che costringe a mangiare sano ad ogni costo, perdendo il gusto della buona tavola e vivendo ogni trasgressione come un fallimento.
Si può fare del proprio meglio ma per senza lasciare che diventi un problema...
Ma torniamo ai dolcetti protagonisti di questo post: leggi qua e leggi la, un giorno, mentre osservavo le banane nella fruttiera che si erano annerite prima di essere consumate, ho avuto l'ispirazione per questi dolcetti, unici nel loro genere perché il risultato finale non sembra ciò che è in realtà: frutta fresca e miele insieme a cereali e cacao.
Possono essere perfetti per una colazione golosa, per chiudere un pasto oppure da accompagnare ad un tè pomeridiano alle spezie.


Ingredienti per la base (12 dolcetti)
- 3 banane mature
- 3 cucchiai di miele di fiori d'arancio
- 400 ml di fiocchi d'avena
- 1 cucchiaio colmo di farina di mandorle
- 1 cucchiaino di cannella in polvere

Per la crema
La crema è pronta quando diventa leggermente spumosa.
E' una crema leggera e molto buona che ho pensato di utilizzare anche per riempire dei bignè o per una crostata golosa.
- 1/2 avocado maturo
- 1 cucchiaio di cacao amaro
- 1 cucchiaio di miele
- 165 ml di latte di mandorla
La crema è pronta quando diventa leggermente spumosa.
E' una crema leggera e molto buona che ho pensato di utilizzare anche per riempire dei bignè o per una crostata golosa.
Estrai le basi dalla teglia e versa in ognuna un pochino di crema. Infine spolvera i dolcetti con delle mandorle tostate tritate finemente e passali in frigo almeno una mezzora, prima di portarli
in tavola.
in tavola.
Pancake integrali coi fiocchi e concentrato di datteri home-made
Una mattina avevo voglia di fare colazione con qualcosa di dolce e goloso ma senza sensi di colpa. Avevo pensato ai pancake integrali ma volevo qualcosa di diverso: integrale, a basso indice glicemico, senza zucchero, né uova, né latte... ed ecco come sono nati i miei pancake coi fiocchi che hanno ricevuto l'approvazione della famiglia e sono entrati di diritto tra le idee top del mio ricettario.
Noi li accompagnamo con un velo di miele e dei semi di zucca e girasole oppure con un pochino di marmellata.
Per 8 pancake medi ho utilizzato:
Concentrato di datteri home-made.
Possiamo preparare questo concentrato anche in casa mettendo a cuocere i datteri denocciolati coperti d'acqua. Devono cuocere a lungo a bassa temperatura, mescolando spesso, finché l'acqua evapora e i datteri si sfaldano completamente fino a formare un composto denso e vischioso. A questo punto si può procedere come con le marmellate fatte in casa e preparare dei vasetti. Lo sciroppo concentrato di datteri ha un bellissimo colore ambrato ed un profumo dolciastro inconfondibile che necessita di essere "occultato" addizionando i cibi con aromi naturali (ad es. vaniglia, limone) o altri ingredienti (ad es. cacao).
Per preparare questi pancake, fai come me: versa in una ciotola tutti gli ingredienti secchi e poi aggiungi lentamente il latte di soia mescolando con una frusta. Potrebbe servire più latte, in base al tipo di farina integrale utilizzata, quindi occorre che ti regoli mentre amalgami tutti ingredienti. Il latte di soia è perfetto nelle ricette senza uova perché ricco di lecitina, un agente emulsionante che aiuta a legare i composti. Mescola senza fretta, lentamente: devi ottenere una pastella abbastanza fluida ma corposa, tipica dei pancake.
Metti da parte per dieci/quindici minuti mentre apparecchi la tavola e prepari il resto della colazione. Trascorso il tempo vaporizza dell'olio extravergine d'oliva su una padella antiaderente e porta a temperatura. Oliare è facilissimo se utilizzi uno spray per alimenti, altrimenti versa un filo d'olio e spargilo sulla superficie della padella con l'aiuto di un pennello o, eventualmente, aiutandoti con un foglio di carta da cucina.

Versa delle abbondanti cucchiaiate di composto e stendi dolcemente con un cucchiaio. Rivolta i pancake con una spatola dopo circa un minuto e mezzo e completa la cottura altri trenta secondi o finché lo ritieni necessario.
Servi caldi o tiepidi accompagnandoli con miele, marmellata, crema di mandorle o nocciole, semi e frutta oleosa.
La colazione è servita!
Noi li accompagnamo con un velo di miele e dei semi di zucca e girasole oppure con un pochino di marmellata.
Per 8 pancake medi ho utilizzato:
- 125 g. di farina integrale
- 50 g fiocchi di avena
- mezzo cucchiaino di lievito secco
- un cucchiaino di bicarbonato di sodio
- 1/4 cucchiaino di vaniglia
- 3 cucchiaini di concentrato di datteri
- un pizzico di sale rosa o sale integrale fino
- 200 g latte di soia
- olio extravergine d'oliva
Concentrato di datteri home-made.
Possiamo preparare questo concentrato anche in casa mettendo a cuocere i datteri denocciolati coperti d'acqua. Devono cuocere a lungo a bassa temperatura, mescolando spesso, finché l'acqua evapora e i datteri si sfaldano completamente fino a formare un composto denso e vischioso. A questo punto si può procedere come con le marmellate fatte in casa e preparare dei vasetti. Lo sciroppo concentrato di datteri ha un bellissimo colore ambrato ed un profumo dolciastro inconfondibile che necessita di essere "occultato" addizionando i cibi con aromi naturali (ad es. vaniglia, limone) o altri ingredienti (ad es. cacao).



Versa delle abbondanti cucchiaiate di composto e stendi dolcemente con un cucchiaio. Rivolta i pancake con una spatola dopo circa un minuto e mezzo e completa la cottura altri trenta secondi o finché lo ritieni necessario.
Servi caldi o tiepidi accompagnandoli con miele, marmellata, crema di mandorle o nocciole, semi e frutta oleosa.
La colazione è servita!
Auto-produzione domestica di alimenti, cosmetici e detersivi: la pratica che ci difende dagli effetti di sostanze dannose per l’organismo e salva il pianeta.
Saponi, cosmetici, detersivi e tutte le sostanze in essi contenute, a contatto con la nostra pelle, entrano direttamente nel circolo sanguigno dove sono rintracciabili già dopo appena un paio d’ore. La pelle, infatti, non riesce ad identificare e respingere le sostanze dannose per la nostra salute. Proprio come quando le respiriamo nell'ambiente o le assumiamo per bocca (nascoste dentro gli alimenti) queste sostanze indesiderate vengono veicolate direttamente dentro il nostro organismo.
Parla di sostanze cosiddette "interferenti o perturbatori endocrini"* anche il Prof. Berrino (qui il video).
Queste sostanze interferiscono con i processi fisiologici dell’organismo perché la loro struttura chimica è molto simile a quella degli ormoni umani ed animali, come ad esempio quelli sessuali o tiroidei. Quando entrano in contatto con l’organismo, il nostro corpo risponde pensando di avere a che fare con gli ormoni “originali” e dunque riduce o blocca l’azione dell’ormone “copiato”.
Si tratta di Bisfenolo A, Ftalati, PCB o policlorobifenili, HAP o idrocarburi policiclici aromatici, Diossine, APE o alchilfenoli etossilati, Parabeni, DDT o para-diclorodifeniltricloroetano, MXC o metossicloro, Clordecone, ormoni stereoidei, antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, antibiotici, agenti citotossici, prodotti chimici e industriali. Questi ultimi si presentano sotto forma di miscele e dunque i loro effetti sono davvero dannosi: gli scienziati lo chiamano “effetto cocktail”. La presenza di queste sostanze in genere è molto bassa e talvolta priva di importanza se prese in considerazione una alla volta. L’esposizione a più sostanze contemporaneamente, invece, determina effetti molto importanti ma è davvero difficile valutarne l’effettiva portata senza studi appropriati. Si analizzano gli effetti delle singole sostanze e non quelli dei cocktail, anche perché le combinazioni sono davvero infinite.
Nel corso della trasmissione, alla domanda sul perché queste sostanze stanno minando la fertilità maschile, Fiorella Belpoggi, Direttrice del Centro di Ricerca sul cancro Istituto Ramazzini, risponde: “Ogni cellula del nostro corpo ha bisogno di ricevere un ordine e quindi, nella parete delle cellule, vi sono come delle serrature. Gli ormoni sono proprio le chiavi che riescono ad aprire i meccanismi vitali del nostro corpo. La maggior parte di questi composti chimici assomigliano all'estrogeno dunque se alla serratura, invece del testosterone (ormone maschile) arriva l’estrogeno (femminile), quella cellula viene bloccata, non sa più cosa fare e può credere di essere di genere femminile” Gli scienziati parlano di “femminilizzazione del sesso maschile”.
Stiamo pagando il prezzo dell’industrializzazione e della corsa al consumismo ma cosa possiamo fare, noi semplici consumatori, per cercare di arginare gli effetti di questo bombardamento chimico dagli effetti sconosciuti?
Alcuni semplici suggerimenti li leggiamo in un bellissimo libro di Gianluca Tognon, dal titolo “Il nemico silenzioso”, che ricorda alcune norme di comportamento che ci possono aiutare a ridurre l’esposizione alle sostanze chimiche tossiche:
- usare meno prodotti chimici o che contengono prodotti chimici (profumi, cosmetici e detergenti prodotti dall'industria)
- limitare l’uso di prodotti industriali che vengono applicati direttamente sulla pelle o spruzzati all'interno delle abitazioni (che possono accumularsi nell'aria e nella polvere)
- evitare prodotti a base di vinile e prodotti che contengono antibatterici (triclosan e triclocarban)
Invita infine ad utilizzare il sapone per lavarsi e, sommariamente, ad utilizzare l’aceto per detergere.
Un numero sempre crescente di persone prende consapevolezza di quanto sta accadendo e di cosa potrebbe accadere se non cambiamo presto il nostro modo di vivere. Acquistare prodotti industriali va bene purché si faccia attenzione a quanto riportato sulle etichette, senza fidarsi di quanto afferma la pubblicità che è finalizzata alla vendita e certamente non ad una corretta informazione del consumatore.
Noi sostenitori della decrescita felice lo affermiamo da tempo, ne parliamo e ci impegniamo per informare sulle infinite possibilità offerte dall'auto-produzione domestica, perché basta davvero poco, un piccolo passo al giorno, per fare la differenza. Facciamo del nostro meglio, soltanto questo e nulla di più ma anche piccoli gesti possono evitarci grandi problemi, a noi, alla nostra famiglia, ai nostri amici, alla nostra città ed al pianeta intero.
Si, perché tutte le sostanze nocive di cui parliamo inquinano anche le falde acquifere, i fiumi, i mari; emesse dalle industrie direttamente nell'ambiente oppure quali ingredienti dei prodotti di consumo, minacciano la nostra salute ma anche il delicato equilibrio dell’eco-sistema pianeta terra.
Quando prepariamo in casa anche soltanto il dentifricio, una volta al mese, a base di argilla bianca, bicarbonato di sodio ed erbe aromatiche essiccate e polverizzate (come menta piperita e salvia) avremo speso dieci minuti del nostro prezioso tempo per assicurare a noi e ai nostri cari un’igiene orale impeccabile, senza triclosan e chissà quali altre sostanze chimiche, e senza inquinare l’ambiente.
Un piccolo gesto, un risultato notevole.
*L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce un INTERFERENTE ENDOCRINO (perturbatori o distruttori), come "una sostanza o una miscela esogena che altera la funzione del sistema endocrino e di conseguenza provoca effetti negativi sulla salute di un organismo intatto, o la sua progenie o (sotto) popolazioni" (European Workshop on the Impact of Endocrine Disrupters on Human Health and Wildlife, Weybridge 2-4/12/1996)
Per approfondire:
Siti ed app utili per leggere gli ingredienti:
Farfalle integrali alla carbonara (vegan) con tofu affumicato al rosmarino
Tofu affumicato in casa: possibile, anzi, facilissimo e con un risultato davvero superlativo!

Di solito acquistavo il tofu già affumicato per poter preparare qualche ricetta particolare o per inserirlo tra gli ingredienti ed ottenere quel sentore di affumicato molto gradevole. Ho fatto così per anni finché, un bel giorno, ho deciso di preparare una pasta alla carbonara (vegan).
Ero convinta di avere il tofu affumicato in frigorifero, ed invece avevo acquistato per sbaglio quello al naturale.
La mia famiglia stava già pregustando la pasta alla carbonara e l'idea di cambiare i nostri piani non mi piaceva molto, quindi perché non affumicarlo in casa?
Così, tempo mezz'ora il tofu era già affumicato in maniera perfetta ed aromatico al punto giusto.
Ecco come.
Ecco come.
Procuratevi una pentola con coperchio ed un colapasta d'acciaio di diametro adatto a poggiarvelo sopra. Al posto del coperchio potete usare anche un piatto in terracotta o ceramica. Tagliate il tofu al naturale a cubetti regolari e poneteli sul fondo del colapasta separandoli il più possibile in modo da rendere libera la maggior parte di superficie da affumicare.

Dovrete accendere un piccolo fuocherello dentro la pentola usando delle erbe aromatiche essiccate a piacere. Il rosmarino è davvero perfetto per affumicare. Accendete i rametti finché prendono fuoco, poi soffocate la fiamma fino a che inizia ad uscire abbondante fumo.

A questo punto ponete sulla pentola il colapasta e coprite tutto con il coperchio. Fatto! Bastano pochi minuti, da 10 a 30, in base ai vostri gusti. Se ne avete la possibilità, ponete la pentola così, chiusa perfettamente, in balcone o in veranda.
Questo eviterà fastidiosi odori in casa, specialmente quando aprirete la pentola ad affumicatura ultimata.

Questo eviterà fastidiosi odori in casa, specialmente quando aprirete la pentola ad affumicatura ultimata.


Quando il tofu è pronto lo trasferite nel soffritto e fate rosolare a fiamma vivace qualche minuto. Fate sfumare mezzo bicchiere di vino bianco ed infine aggiungete poca panna vegetale. Io preferisco la panna di cocco ma anche di soia o di riso vanno benissimo.
Cuocete la pasta integrale al dente e fatela mantecare in padella insieme al soffritto. Una macinata di pepe e... la carbonara è servita!
Alici marinate
Ricetta facile facile, dell'ultimo minuto... a patto di aver pensato per tempo a congelare i filetti di alici freschissime, almeno 4 giorni prima!
Infatti il pesce fresco, da consumare senza la cottura tradizionale, deve essere passato prima in freezer, a -15° C, per almeno 96 ore. In questo modo ci assicuriamo una protezione dall'anisakis, un nematode presente normalmente come parassita intestinale in molti mammiferi marini e, in uno stadio larvale, anche in salmone, tonno, alici, sgrombro, nasello, merluzzo, sardine e triglie.
E questa regola non vale soltanto per chi prepara il cibo in casa: dobbiamo assicurarci che anche il ristorante dove ordiniamo piatti a base di pesce crudo abbia provveduto ad abbatterlo preventivamente, così come disposto in Italia anche da una circolare del ministero della sanità del 1992.
Poiché, come sempre, mi piace raccontarvi tutto dall'inizio, allora anche questa volta cominceremo parlando delle alici (conosciute anche come acciughe, mascolino, etc.), che siano freschissime e dal buon profumo di mare. Poiché dobbiamo congelarle è consigliabile pulirle come al solito e disporle a filetti, in un unico strato, dentro un sacchetto per alimenti. Di solito dispongo i sacchetti, uno sull'altro, dentro un vassoio in modo da farli congelare così, come se fossero dei fogli di carta un pochino spessa. Dopo qualche ora dispongo i sacchetti in un'altra zona del freezer, tutti dentro un'altra busta, insieme ad un'etichetta che riporti il nome del prodotto e la data di di scadenza, in questo caso mai oltre 6/8 mesi dopo.Ed eccoci alla parte più divertente. Quando vogliamo preparare questa buonissima ricetta, basterà uscire dal freezer la busta o le buste e lasciarle a temperatura ambiente, a seconda delle stagioni, da mezzora ad un'ora. Poi faccio così: metto prima i filetti in un colino in modo da eliminare ogni residuo di liquido del congelamento e poi li metto tutti in una ciotola, coperti con una miscela composta da circa 2 parti di acqua ed una di aceto di mele. Lascio "cuocere" qualche minuto, mentre preparo il prezzemolo e l'aglio tritati ed il succo di limone e poi scolo di nuovo i filetti dentro un colino. Infine li dispongo in un unico strato in una pirofila da tavola e condisco con sale integrale appena macinato, olio extravergine d'oliva, succo di limone, aglio, prezzemolo, una macinata di pepe nero e peperoncino a piacere.
Un piatto che può essere un antipasto ma anche un secondo fresco ed appetitoso, pronto in poco tempo ed ancora più veloce a sparire dai piatti!
Il mio carpaccio di polpo
Come capita spesso quando si programma qualcosa, ecco che succede l'imprevisto, il non calcolato che ti costringe a rivedere i piani. Quando, ad esempio, decido di attuare uno o due giorni di dieta depurativa, ecco che succede qualcosa: un gradito ospite a cena! Proprio la scusa ideale per prendermi una pausa dalla pausa ed interrompere quindi il regime detossinante in ragione di qualche succulenta pietanza da condividere.
Ed ecco com'è che ho preparato il mio carpaccio di polpo, quando ho saputo che l'indomani avrei avuto a cena dei vecchi amici. Si tratta di un piatto che mi piace molto perché è buonissimo, si presenta davvero bene ed inoltre deve essere preparato il giorno prima, quindi perfetto per chi come me ha poco tempo, deve programmare in anticipo e ci tiene a presentare qualcosa di bello e buono, pur mantenendo fede ai principi cardine della cucina leggera: niente fritti, intingoli grassi e bombe caloriche.
E' davvero facilissimo da realizzare ed il risultato non delude mai.
Per questa ricetta non indicherò le quantità perché si tratta in effetti più di una tecnica che di una vera e propria ricetta. A parte il polpo, che va cotto come di solito, con spezie e erbe aromatiche a piacere, vi occorre una bottiglia di plastica, una forbice, della pellicola trasparente, una bustina per alimenti.
Di solito faccio bollire il polpo in una pentola abbastanza grande, con acqua, un paio di cucchiai di aceto di mele, dei grani interi di pepe, una foglia di alloro, cipolla e carota. Una volta raggiunta la giusta consistenza, attendo almeno trenta minuti che si raffreddi un pochino (ma non troppo) e poi lo scolo dal brodo di cottura ed elimino eventuali residui di verdura e spezie.
Nell'attesa che il polpo si raffreddi preparo lo stampo per il salame di polpo: scelgo una bottiglia di plastica con le pareti piuttosto lisce, meglio se da un litro e massimo da un litro e mezzo, altrimenti il salame diventa troppo spesso. Taglio la bottiglia a metà e tengo la parte inferiore. Pratico sul fondo dei fori con l'aiuto di uno spiedino d'acciaio perché dovrò far colare via tutta la parte liquida in eccesso.
Quando arriva il momento giusto, prendo il polpo e lo introduco nella bottiglia, premendo ben bene tutto sul fondo con il pugno chiuso, facendo colare il liquido di cottura dai fori. Ci vuole qualche minuto e tanta pazienza per compattare bene tutto quanto sul fondo. Poi, una volta che ho accertato quale sarà l'ingombro massimo del polpo nella bottiglia, lascio tre o quattro centimetri e taglio l'eccedenza. Infine pratico dei tagli in verticale sul bordo che rimane, a distanza regolare, e piego le alette che si formano all'interno, verso il centro, in modo da ingabbiare il polpo dentro la bottiglia. Non deve rimanere alcuno spazio tra la bottiglia ed il polpo che deve risultare compresso ed asciutto. Infine avvolgo tutto strettamente con la pellicola, facendo diversi strati. Ripongo tutto dentro una bustina e via, in frigo per almeno 24 ore.
Quando arriva il momento di servirlo, lo passo in freezer per almeno mezzora in modo da rendere il taglio più preciso e facile.
Apro la bottiglia con due tagli ed ottengo una sorta di salame di polpo. Devo ottenere delle fettine sottili, il più possibile precise, quindi utilizzo un coltello molto affilato oppure il coltello elettrico.
Dispongo man mano le fettine su un piatto da portata ed infine preparo una salsa a mio piacimento da versare sopra le fette. In genere emulsiono del succo di limone, aceto di mele, olio evo, sale marino integrale, pepe macinato al momento, qualche fogliolina di prezzemolo, una puntina di aglio in polvere e del peperoncino fresco a piacere... Voilà! Fresco, delicato e bello da vedere. Bon appetit!
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